La Storia
Nato a Orvieto nel 1522 da Antonio Simoncelli, conte di Castel di Piero, e da Cristofora Ciocchi Del Monte, Girolamo era pronipote di papa Giulio III. Fu creato cardinale diacono dei Santi Cosma e Damiano il 22 dicembre 1553, all'età di 31 anni. L'anno successivo, il 25 giugno 1554, fu nominato vescovo di Orvieto, incarico che mantenne fino al 1562 e successivamente, dal 1570 fino alla morte, come amministratore apostolico.
Simoncelli partecipò a dieci conclavi, un numero record condiviso solo con il cardinale Giacinto Bobone Orsini. Tra questi, si ricordano quelli del 1555, 1559, 1565–66, 1590 (due conclavi), 1591 e 1592
Oltre ai suoi incarichi ecclesiastici, Simoncelli fu attivo nella promozione di progetti architettonici. A Orvieto, ampliò e abbellì il palazzo cittadino (già Filippeschi) e la villa di Torre San Severo. Nel 1559, fu nominato governatore a vita della Terra di Montefalco, dove inviò il nipote Giulio (che darà origine alla famiglia Moncelli) e il suo luogotenente Girolamo Magoni; tuttavia, nel 1560, a seguito di rimostranze degli abitanti, cessò tale incarico .
Una storia di famiglia lunga cinque secoli
Nel cuore verde dell’Umbria, tra le colline silenziose di Montefalco, si intreccia una storia che affonda le sue radici nel XVI secolo, quando la città era sotto l’influenza della Chiesa e dei grandi casati dell’epoca.
Era il 1559 quando il cardinale Girolamo Simoncelli fu nominato governatore a vita della Terra di Montefalco, scelse di mandare suo nipote Giulio a rappresentarlo nella cittadina, affidandogli il compito di amministrare e valorizzare queste terre rigogliose.
Giulio non era solo un semplice delegato: con lui iniziò una nuova pagina per Montefalco. Il suo insediamento portò alla nascita di una nuova stirpe – la famiglia Moncelli – destinata a lasciare un’impronta duratura nel tessuto sociale e culturale della zona.
Nacque così, in quella che un tempo era chiamata “Casa Campanone”, un legame profondo tra la famiglia Moncelli e il borgo. Da generazioni, queste mura accolgono viaggiatori, amici e appassionati di storia, in un luogo dove passato e presente si fondono con armonia.
Oggi, la Residenza Cardinal Girolamo non è solo un’accogliente country house immersa nei vigneti del Sagrantino. È un’eredità viva, un racconto che continua. Ogni pietra, ogni albero, ogni tramonto racconta la storia di chi ha camminato prima di noi. E soggiornarvi significa vivere un frammento di storia, fatta di ospitalità autentica, memoria e passione per il territorio.
